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La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)

663214
Dossi, Carlo 14 occorrenze
  • 1879
  • Stab. Tip. Italiano DIRETTO A L. PERELLI - Ditta Libraria di NATALE BATTEZZATI
  • prosa letteraria
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La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)

Ma il Letterato, con l'esangue paura nel volto e le labbra convulse: alto! - disse - non rivolgiamo contro noi quelle armi, che dèvon servire per noi

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. All'emulazione nel male una è successa nel bene. E la Comunità, stretta già insieme da mutua paura, a mantenersi incomincia di mutuo amore.

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odii tu? - Gualdo, stupito, il fisò, mentre gli si componèa nel capo il senso della domanda; poi: - Odiarti ... io? epperchè? ... Io non odio nessuno

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, come l'àrido suolo la pioggia. Ma il dolce timore di Forestina, piovendo nel feccioso suo ànimo, accrebbe in terrore; ed egli si svincolò dall'abbraccio

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gioja. E camminava nel sole, ma il sole parèa che più prendesse da lei, che non le desse, splendore. Mario si sentì abbagliato. Vergognò di sè stesso

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, sembrava seguire, co' suòi, i lor guardi, sempre incontrando però, nel raggio visivo, le clàssiche forme di Mario. Infine, la canòa di Aronne si

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quale, a pie' della cassa che sosteneva la Nera, nel sobbracciare a questa, insieme alle gonne, i garretti, e volgendo un rùvido viso all'insù, barbuto

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si scolorasse nel pallor dei lor visi, o dai delitti di passione affilati, o fatti ottusi da que' di abitùdine. Nè i cìnici motti di alcuno, nè i

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era gelo. Giungèa egli, in quel punto, a uno spiano, cinto di audacìssimi abeti. Il raggio lunare vi si versava senza risparmio, e nel pallor di quel

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. Dormìvano placidamente. Tecla parèa languire in una mitìssima voluttà. Nel volto le stava effuso il contento; e le labbra di lei, quelle labbra

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. Pur, tu, benigna d'inesàusto amore, tu, patria a tutti e eguagliatrice fine, nel tuo ci solvi non mai stanco grembo, cessi i dolori, le vergogne

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mare, che si fondèa nel firmamento spolverizzato di stelle: - Babbo - dicèa in tuono accarezzante qual àlito di primavera - di là di quel mare che c'è

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: - Proprio; in faccia alla legge, non c'è. La legge vuol la stessa obedienza e in solajo e in cantina, e nell'unghia e nel capo. Tòccala in tanto così

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là, altri gruppi di gente affondata nel sonno e domata da quel bacco plebèo, che, eccitando il volere ad eccessi, avèali insieme, col tôrre il potere

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